DOVE SONO NATO
Sono nato signore del cielo blu profondo,
negli spazi tra due stelle distanti,
negli anelli intorno alla luna rocciosa, dove poco
succede.
E, laggiù, nel blu, dove i miei occhi possono vedere
l'orizzonte,
Sono nato signore del cielo blu profondo.
Sono nato signore tra le montagne innevate,
nella vorticosa brina, dove le nuvole sovrastano le
vette,
nei fiocchi di neve scintillanti, dove si trasformano in
ghiaccio.
E, dove gli yak sopravvivono un inverno freddo,
Sono nato signore tra le montagne innevate.
Sono nato signore della steppa sconfinata,
dove i miraggi rivive a primavera,
nelle valli, dove l'inverno fa tremare i denti dei
cammelli.
E, dove le orme dei dinosauri erano state conservate,
Sono nato signore della steppa sconfinata.
Sono nato signore nell'acqua dei fiumi,
dove, le onde riflettano sotto luna d’argento,
dove, i cavalli dei miei antenati lavarono le polvere aggrappate agli zoccoli
con l’acqua santa della mia patria,
Sono nato signore nell'acqua dei fiumi.
Sono nato signore nel profumo dolce dei fiori,
nelle foglie coperte di notte rugiada dell’alba,
nelle petali dove luccicano le stelle.
E, nelle stelle alpine, benedette con l’eternità,
Sono nato signore nel profumo dolce dei fiori.
Sono nato signore in una gher, sonnecchia come un cigno,
nel cordone intrecciato della tenda bianca di un lucernaio,
e nel focolare, dove brucia ardentemente il fuoco vivo,
E dove, i Mongoli vissuti per centomila generazioni
Sono nato signore in una gher, sonnecchia come un cigno.
Sono nato signore nella mente di una bella donna,
nella tenerezza del suo sguardo, tra le ciglia,
nella pieghe della sua deel, profumato di latte.
E, nella sua modestia, e nei suoi pensieri,
Sono nato signore nella mente di una bella donna.
Sono nato signore di un possente cavallo da sella,
con la criniera al vento, come un forte sibilo,
E, sul dorso di un takhi, da una mandria
del deserto,
oltre il vento, non sella nessuno.
Sono nato signore di un possente cavallo da sella.
Sono nato signore dell’acquazzone,
nel lampo di fulmine che spaventa il cielo sereno,
nei chicchi bianchi che riempiono l’area pura.
e nei sette colori dell’arcobaleno della steppa,
Sono nato signore dell’acquazzone.
Sono nato signore nella melodia di una canzone
elegante,
nel calice d’argento avvolta in una sciarpa blu,
nella melodia discrete ed eleganti di una canzone
lunga.
E, nel destino di gioia e di miseria di un uomo,
Sono nato signore nella melodia elegante di una
canzone.
Sono nato signore nel paese del cielo blu,
nelle storie del passato famoso della Mongolia,
nella fiamma della democrazia,
E, nelle pieghe di questa terra d’oro,
Sono nato signore nel paese del cielo blu.
Tradotto da: Tulgaa Bayantuul (dalla lingua mongola)
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