B. Yavuukhulan
L'inverno
di quell'anno, era da non dimenticare!
E come era
alta quella cima della “Fermata del Stambecco”!
Nel
profondo della montagna color marrone
C’era
il campo chiamato “Khuush”
Era lungo
da raggiungere e distante
Era un
riparo per l’inverno.
Un
giorno di quel autunno caldo
Mio
padre decise di andare verso la montagna
E cosi,
proprio verso il campo di “Khuush”
Deciso
di trascorrere l’inverno con altre due famiglie.
Le cime
delle montagne circostanti
Erano
tutte talmente alte
Tra
queste c’era anche la “Fermata del Stambecco”
Era
molto più in alto da dove ci trovavamo.
Arrivando
al campo invernale
Mio
padre spesso andava a caccia,
Per prepararsi per l’arrivo del signor inverno
Con le
nostre famiglie incominciammo a lavorare.
Dico,
come era bello e tiepido
l’inverno
di quel'anno,
Dico
come era comodo passare l’inverno
In quelle
montagne, con l'erba e già coperte di neve...
Nelle
montagne del Gobi, come al solito
Sta
giungendo la primavera
Per le nostre tre famiglie è arrivato il momento
D’avvicinarsi
verso il fiume...
Una
mattina, mio padre mentre era fuori dalla gher
Mi
chiamò, dicendomi di guardare verso la montagna
Mettendomi
in mano il suo cannocchiale.
Che
cosa vedi sulla “Fermata del Stambecco”?
Guarda
bene! disse mio padre
E
l'istante successivo,
Sospirò
profondamente.
Vedo la
cima
Vedo
un'aquila, che vola nel cielo, guardando
verso il suo nido.
Il
picco della montagna sembrava cosi vicina, che quasi
si poteva toccare,
Il cielo
sopra di noi era, senza nuvole.
E disse
mio padre, fissa lo sguardo sulla “Fermata del Stambecco”!
C'è un
animale, sopra la cima, trovalo
Aggiunse
mio padre.
Vedo la
cima della montagna
Che ero
abituato vedere durante tutto l’inverno
Li, in cima
vedo una capra selvatica
Appoggiata
con le sue grandi corna.
Vedendo
questo bel animale delle montagne
Che
domina dall'alto tutta la vallata, ho gioito tanto.
"Questa
è una capra nera!"
Ho quasi
urlato dalla gioia.
Senza
dire una parola e fumando con la sua pipa,
Mio
padre tornò alla gher.
Alla
notizia dello stambecco,
Altri
vicini di casa ci raggiunsero da noi.
Mio
padre rimase silenzioso
Senza dire
una parola aspettando di bere il suo tè,
Si schierò
la sua gola con la tristezza dentro
E cosi raccontò:
- Ho
ricevuto molti doni dai
monti, con il picco d'argento.
Ma vedo
per la prima volta
Un stambecco che si trova in cima alla sua ultima fermata.
E
proprio quel meraviglioso stambecco che lo scorso anno,
Si
dissetava nella “Acqua di Capra",
E senza
dubbio,
E' alla
sua ultima fermata.
Essere
nati e poi morire
E' la
legge delle cose viventi!
Lasciare
la sua terra natale
Non è cosi facile!
Dicono
che, il caprone quando invecchia
Non può
più sopportare le sue corna,
E
diventa incapace a seguire
la sua mandria.
Dicono
che, si ritorna alla montagna
La dove
si è nati,
Si
sdraia al luogo
Dove tanto
tempo fa sua madre lo mise in vita.
Dicono
che, nei suoi ultimi giorni di vita
Salgono fino alla cima dei monti,
In
questo mondo, lo chiamano
“La
fermata del Stambecco”.
Dicono
che, rimane immobile per
giorni e giorni, su questa cima alta,
Si
guarda alle spalle, tutta
la sua vita passata.
Dicono
che, è felice nel vedere
L'acqua
pura che beveva,
Osserva
felicemente
Il
pascolo dove si nutriva.
Dicono
che, vede l'ultima volta
La sua
mandria,
E getta
un ultimo sguardo
Alla sua
terra nativa.
Dicono
che, a causa del peso delle sue corna
Cadrà
dalla cima
Cosi
mancherà
Dal
questo mondo luccicante.
Tutti
ascoltavano in silenzio
La
storia che raccontava mio padre,
Sulla
guancia di una anziana
Scorrevano
le lacrime.
Da quel
giorno mio padre
Sembrava
preoccupato
Per un
po’ di tempo deciso di non lasciare
Il
campo dell'inverno.
Il
turno della guardia delle pecore
Arriva
veloce con le tre famiglie,
E soli
tre giorni sono passati,
Ritorna
presto il nostro turno.
Ogni mattina mio padre seduto fuori dalla gher
Ogni mattina mio padre seduto fuori dalla gher
Osserva la cima
E ci raccomanda sempre di non andare lassù
A pascolare le pecore, per non disturbare la dove il stambecco...
E ci raccomanda sempre di non andare lassù
A pascolare le pecore, per non disturbare la dove il stambecco...
Le tre
famiglie che rimassero
Nel
campo invernale “Khuush”
Il
picco triangolare che alla vista
Attira gli
occhi umani.
Lo
stambecco!
Che
appoggiava le sue possente corna verso il cielo blu
E
l’aquila che girava tutto il giorno, sopra
di lui.
E cosi
per giorni e giorni
Mio
padre guardava questa immagine
E questa
immagine, per giorni e giorni
Ci ha tenuti
in quel campo invernale.
Una
mattina, mio padre dopo aver guardato a lungo la cima
Ritorna alla sua gher.
Ma, lo
abbiamo visto contento e sorridente, che
beveva il suo tè.
Come
sospettavo,
E’ andato
via come da legge degli animali,e disse mio padre
E’ meglio
così, lo sfortunato!"
Simpatizza
mia madre.
La
mattina seguente le nostre tre famiglie
Caricammo
tutto per il trasloco
Tutti
insieme uomini donne, bambini e gli animali da pascolo
Lasciamo
il campo invernale.
Mio
padre gira gli occhi verso
la “Fermata del Stambecco”
E
dolcemente mormorò
-La mia
patria!
Come è durato
a lungo
L'inverno
di quell'anno,
E come
era alta quella cima
Della
“Fermata del Stambecco”!
B. Yavuukhulan
E la lasciamo con un pensiero per quel posto cosi triste.
Tradotto
dalla lingua mongola: Tulgaa Bayantuul
E la lasciamo con un pensiero per quel posto cosi triste.
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