domenica 1 aprile 2012

POESIA DELLA MONGOLIA - POETRY OF MONGOLIA - B. YAVUUKHULAN

B. Yavuukhulan  

La Fermata di un Stambecco - Tekhiin Zogsool

L'inverno di quell'anno, era da non dimenticare!
E come era alta quella cima della “Fermata del Stambecco”!

Nel profondo della montagna color marrone
C’era il campo chiamato “Khuush”
Era lungo da raggiungere e distante
Era un riparo per l’inverno.

Un giorno di quel autunno caldo
Mio padre decise di andare verso la montagna
E cosi, proprio verso il campo di “Khuush”
Deciso di trascorrere l’inverno con altre due famiglie.

Le cime delle montagne circostanti  
Erano tutte talmente alte
Tra queste c’era anche la “Fermata del Stambecco”
Era molto più in alto da dove ci trovavamo.      

Arrivando al campo invernale
Mio padre spesso andava a caccia,
Per  prepararsi per l’arrivo del signor inverno
Con le nostre famiglie incominciammo a lavorare.

Dico, come era bello e tiepido
l’inverno di quel'anno,
Dico come era comodo passare l’inverno
In quelle montagne, con l'erba e già coperte di neve...

Nelle montagne del Gobi, come al solito
Sta giungendo la primavera
Per  le nostre tre famiglie è arrivato il momento
D’avvicinarsi verso il fiume...

Una mattina, mio padre mentre era fuori dalla gher
Mi chiamò, dicendomi di guardare verso la montagna
Mettendomi in mano il suo cannocchiale.

Che cosa vedi sulla “Fermata del Stambecco”?
Guarda bene!  disse mio padre
E l'istante successivo,
Sospirò profondamente.

Vedo la cima
Vedo un'aquila, che vola nel cielo, guardando verso il suo nido.
Il picco della montagna sembrava cosi vicina, che quasi si poteva toccare,
Il cielo sopra di noi era, senza nuvole.

E disse mio padre, fissa lo sguardo sulla “Fermata del Stambecco”!
C'è un animale, sopra la cima, trovalo
Aggiunse mio padre.

Vedo la cima della montagna
Che ero abituato vedere durante tutto l’inverno
Li, in cima vedo una capra selvatica
Appoggiata con le sue grandi corna.      

Vedendo questo bel animale delle montagne
Che domina dall'alto tutta la vallata, ho gioito tanto.
"Questa è una capra nera!"
Ho quasi urlato dalla gioia.

Senza dire una parola e fumando con la sua pipa,
Mio padre tornò alla gher.
Alla notizia dello stambecco,
Altri vicini di casa ci raggiunsero da noi.

Mio padre rimase silenzioso
Senza dire una parola aspettando di bere il suo tè,
Si schierò la sua gola con la tristezza dentro
E cosi raccontò:      

   - Ho ricevuto molti doni dai monti, con il picco d'argento.
Ma vedo per la prima volta
Un stambecco che si trova in cima alla sua ultima fermata.
E proprio quel meraviglioso stambecco che lo scorso anno,
Si dissetava nella “Acqua di Capra",
E senza dubbio,
E' alla sua ultima fermata.

Essere nati e poi morire
E' la legge delle cose viventi!
Lasciare la sua terra natale
Non è cosi facile!

Dicono che, il caprone quando invecchia
Non può più sopportare le sue corna,
E diventa incapace a seguire la sua mandria.

Dicono che, si ritorna alla montagna
La dove si è nati,
Si sdraia al luogo
Dove tanto tempo fa sua madre lo mise in vita.

Dicono che, nei suoi ultimi giorni di vita
Salgono fino alla cima dei monti,
In questo mondo, lo chiamano
“La fermata del Stambecco”.

Dicono che, rimane immobile per giorni e giorni, su questa cima alta,
Si guarda alle spalle, tutta la sua vita passata.

Dicono che, è felice nel vedere
L'acqua pura che beveva,
Osserva felicemente
Il pascolo dove si nutriva.

Dicono che, vede l'ultima volta
La sua mandria,
E getta un ultimo sguardo
Alla sua terra nativa.

Dicono che, a causa del peso delle sue corna
Cadrà dalla cima
Cosi mancherà
Dal questo mondo luccicante.

Tutti ascoltavano in silenzio
La storia che raccontava mio padre,
Sulla guancia di una anziana
Scorrevano le lacrime.

Da quel giorno mio padre
Sembrava preoccupato
Per un po’ di tempo deciso di non lasciare
Il campo dell'inverno.
Il turno della guardia delle pecore
Arriva veloce con le tre famiglie,  
E soli tre giorni sono passati,
Ritorna presto il nostro turno.  

Ogni mattina mio padre seduto fuori dalla gher
Osserva la cima
E ci raccomanda sempre di non andare lassù
A pascolare le pecore, per non disturbare la dove il stambecco...

Le tre famiglie che rimassero
Nel campo invernale “Khuush”
Il picco triangolare che alla vista
Attira gli occhi umani.

Lo stambecco!
Che appoggiava le sue possente corna verso il cielo blu
E l’aquila che girava tutto il giorno, sopra di lui.
E cosi per giorni e giorni
Mio padre guardava questa immagine
E questa immagine, per giorni e giorni
Ci ha tenuti in quel campo invernale.
  
Una mattina, mio padre dopo aver guardato a lungo la cima
Ritorna alla sua gher.
Ma, lo abbiamo visto contento e sorridente, che beveva il suo tè.

Come sospettavo,
E’ andato via come da legge degli animali,e disse mio padre
E’ meglio così, lo sfortunato!"
Simpatizza mia madre.

La mattina seguente le nostre tre famiglie
Caricammo tutto per il trasloco
Tutti insieme uomini donne, bambini e gli animali da pascolo
Lasciamo il campo invernale.

Mio padre gira gli occhi verso la “Fermata del Stambecco”
E dolcemente mormorò
-La mia patria!

Come è durato a lungo
L'inverno di quell'anno,
E come era alta quella cima
Della “Fermata del Stambecco”!

                                                 
B. Yavuukhulan

E la lasciamo con un pensiero per quel posto cosi triste.

Tradotto dalla lingua mongola: Tulgaa Bayantuul

                                                                

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