lunedì 28 marzo 2016

I. RACHEWILTZ - THE SECRET HISTORY OF THE MONGOLS


Description

The Secret History of the Mongols: A Mongolian Epic Chronicle of the Thirteenth Century is a shortened version of the three volumes of Igor de Rachewiltz’s similarly-titled work published by Brill in 2004 and 2013. 
It includes the full translation with a few notes, but omits the extensive introduction explaining the nature and origin of the text, the detailed commentary concerning linguistic and historical aspects of the text, and the exhaustive bibliography of the original. Included are the genealogical table and two maps from 2004, a shorter version of two indexes, and a very brief list of works cited.

Publication Date

12-2015

Publisher

Igor de Rachewiltz

City

Canberra, Australia

Keywords

Mongolian language, 13th century, Genghis Khan, Ogedei Khank, Mongols History, China History, Yuan Dynasty 1260-1368

Disciplines

Asian History | East Asian Languages and Societies

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Source: http://cedar.wwu.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1003&context=cedarbooks



domenica 15 febbraio 2015

KHARKHORUM KHOT - CITTA’ DI KHARKHORUM


KHARKHORUM KHOT  - CITTA’ DI KHARKHORUM

Nel corso dei secoli, c’era un’antica tradizione nel territorio Mongolo, che la popolazione e le tribù aspiravano di stabilirsi e costruire il loro stato e la capitale, lungo la sponda del Fiume Orkhon e nella cresta orientale dei Khangai.
Territori che sceglievano per costruire le città dovevano essere strategicamente adatte sia geograficamente che economicamente, con facilità di collegamento strade e comunicazione, con condizione climatica favorevole per sviluppare l’agricoltura, coltivare la terra per le loro famiglie e per le mandrie.
Storia iniziale di costruzione di Kharkhorum, la capitale dell’impero Mongolo risale dal VIII secolo. Poi nel XIII secolo Chinggis Khaan ha deciso di stabilire la capitale dell’impero Mongolo nel vasto territorio tra il fiume Orkhon e Monte Khar Khyremt.
In questa terra una volta il principe del Khereid stabilì la sua residenza, successivamente  diventò una grande armeria militare dell’impero Mongolo.
Dopo il morte di Chinggis Khaan, il figlio Ogoodei Khaan ha cominciato ad estendere la città dal 1235 costruendo  fortezze, è iniziò la costruzione del grande palazzo delle "Diecimila Benedizioni" - “Tymen Amgalant”.
Il palazzo delle "Diecimila Benedizioni" di Ogoodei Khaan era una bellezza unica dell’epoca e stato costruito sud ovest della città, con mura di recinzione in forma quadrata.
Durante gli scavi archeologici del 1948-1949, guidati da S.B. Kisel’ov e Kh. Perlee, sono stati evidenziati che il palazzo delle "Diecimila Benedizioni" era costruito su una fondazione rialzata, fatta da pietra naturale e con una sala principale con 64 colonne. Il pavimento della sala principale era rivestito con i mattoni smaltati di colore verde e l’intero edificio era coperto con tegole verniciate di colore verde rosso e giallo, lucidate e i muri interni erano rifiniti con dei ritratti.
Numerose costruzione, edifici dell’impero Mongolo del XIII secolo, usavano le stesse tecniche di rifiniture smaltate di colori forti e questa tecnica stata scoperta e confermata durante gli scavi delle città e palazzi costruiti in quell’epoca, ad esempio Avarga Ord (Palazzo del Gigante), Palazzo del Munkh Khaan, Città di Elestei, Città di Kharkhiraa, e Dund Ergiin Khot.
All'epoca usavano comunemente l’arte della lavorazione delle pietre, e questa si evidenzia nella maggior parte della costruzione del Kharakhorum, le scale dei palazzi, fondazione delle colonne, decorazioni interne, monumenti e le loro fondazioni, le grandi Tartarughe sono state realizzate in pietra naturale.  
A 20 km ovest della città di Kharakhorum, foce di Sabbia (“Elstiin am”) del fiume Orkhon è situato il giacimento di granito di finissima qualità che nel XIII secolo era il più grande centro di artigiani che lavoravano le pietre naturali.       
Antica capitale dell’impero Mongolo, il Kharakhorum, a suo tempo era l’incrocio delle strade della Via della Seta, che collegava  l’Oriente con l’Occidente. 

L’attuale Monastero “Erdene Zuu” – “Cento Tesori” è stato costruito su rovine della città di Kharakhorum all'inizio del 1586, circondate dalle 108 stupa e possenti torri è rimane il più antico monastero buddista della Mongolia dove si possono ammirare i lavori dell’importanti artigiani Buddisti d’epoca e ascoltare le preghiere durante la cerimonia Buddista. 

Al giorno d’oggi, i monumenti delle grandi Tartarughe di granito che si trovano nella città di Kharakhorum  è il simbolo di eternità, che prima di tutto aveva la funzione di proteggere la città e il secondo, indicavano l’ingresso ai vari palazzi.





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Libri e sorgenti:
1. Kh. Perlee – “Sommario della città e urbane del periodo antico e medioevo della Mongolia”, Ulaanbaatar, Edizione 1961
2. D. Clements  “Archeologicheskii Dnevnik poezdki v Srednuyu Mongoliyu v 1891. Sbornik trudov Orkhonskoi ekspeditsii 1895.” - Agenda di spedizione archeologica in Mongolia del 1891- Raccolta lavori del spedizione Orkhon” 
3. “STORIA E CULTURA NEI TERRITORI DELLA MONGOLIA”, Ulaanbaatar, Edizione 1999, page 189.

sabato 25 gennaio 2014

Capodanno Lunare Mongolo 2014 - Tsagaan Sar

Quest’anno la Mongolia festeggia il Tsagaan Sar - Capodanno Lunare, il 31 Gennaio 2014, ma già si comincia a festeggiare alla sera del 30 Gennaio 2014*** – Bituun, la Vigilia  di Tsagaan Sar.

Tanti auguri di buon auspicio a tutti, nell'anno del Cavallo !

Foto: da mn.wikipedia.org

Монгол түмэн минь
элгээрээ энх амгалан,
төрлөөрөө төвшин сайхан,
юу санасан есөн цагаан хүсэл нь сэтгэлчилэн бүтэж байхын
өлзийтэй ерөөлийг өөд өөд нь өргөн дэвшүүлье .

Угтан золгож буй жилдээ төр маань түвшин, 
түмэн олон маань амар амгалан байж,
эх орны минь хөгжил дэвшилд шинэхэн ахиц, амжилт бүтээл арвин байг.


Сар шинэдээ сайхан шинэлээрэй!


 
 
*** L. Terbish - Calendario Mongolo 2013-2014 ( Mongol Zurkhain Tsag Toonii Bichig).
 

domenica 15 settembre 2013

GENGHIS KHAN E LA FORMAZIONE DEL MONDO MODERNO - di JACK WEATHERFORD



"Genghis Khan e la formazione del Mondo Moderno" 


Sappiamo il fatto che l'Impero mongolo estese il suo dominio dalla penisola Coreana in Oriente su tutta la costa di Mediterraneo, da est Europa, a tutta la Russia, e a Sud, dell'Indonesia, compreso la Malesia, Vietnam e India del nord.

“Gengis Khan e la formazione del mondo moderno” è stato scritto da Jack Weatherford, professore di antropologia alla Macalester College in Minnesota. Il suo libro è ben noto come un lavoro di storia popolare. Il libro racconta la storia della vita, l'influenza e l'eredità di Gengis Khan, attraverso i suoi successori fino ai giorni nostriJack Weatherford si concentra su una serie di testi storici recentemente portati alla luce e tradotti, che non erano disponibili nei secoli passati, come ad esempio la storia segreta dei Mongoli

“Gengis Khan e la formazione del mondo moderno" è effettivamente un tentativo prolungato di riabilitare l'immagine di Gengis Khan in una luce molto più positiva di quanto è normale per la storiografia occidentale.


Revisionismo storico:
Jack Weatherford ha l'idea ben chiara nel scrivere suo libro “Gengis Khan e la formazione del Mondo Moderno”. Storiografia occidentale, per i secoli, ha rappresentato i mongoli, Gengis Khan e l'impero mongolo come brutale, selvaggio e incivile. Essi sono stati demonizzati come orde asiatiche, conquistatori feroci e distruttore di culture in Europa e in Asia.
Ma Weatherford sostiene che non è così. Invece, lui fa notare che gli europei nel Rinascimento ha tenuto i mongoli di altissima stima, e che i mongoli governavano per consenso, piuttosto che la burocrazia, e sostiene che i mongoli hanno divulgato questo sistema in molte parti del loro impero.
Prospettiva:
Jack Weatherford, l'autore di "Gengis Khan e la formazione del Mondo Moderno",
utilizza tre principali testi non occidentali, tra cui la "Storia Segreta dei Mongoli". 
Secondo il preconcetto di  Weatherford, è la sua espressa volontà di riabilitare l'immagine dell'impero mongolo, agli occhi degli storici occidentali e la cultura occidentale in generale. Weatherford considera che il Gengis Khan è stato uno dei grandi e nobili sovrani della storia, e solo con l'Illuminismo è stato convertito in un selvaggio barbaro. 
Il libro è profondamente revisionista ed è molto amichevole per i mongoli, e Jack Weatherford  descrive il "Khan" come un uomo profondamente devoto alla lealtà, alla scienza paternalistica e al libero scambio d'idee.
"Gengis Khan e la formazione del Mondo Moderno", cita:
"Fate did not hand Genghis Khan his destiny, he made it for himself"
(Introduzione, p . xvi)
" Questo libro rappresenta i punti salienti delle nostre scoperte, senza relazionare della minuzia di clima e del cibo, né le stranezze personalità dei ricercatori e le persone che abbiamo incontrato lungo la strada. L'obiettivo principale della missione di questo lavoro: e da capire Gengis Khan e il suo impatto nella storia del mondo ". (Introduzione, p . XXXV).



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Fonte:  JACK WEATHERFORD "Genghis Khan and the Making of the Modern World"  su book.google.com

giovedì 9 maggio 2013

LA STORIA SEGRETA DEI MONGOLI




La Storia Segreta dei Mongoli è la più antica opera storica e letteraria del XIII secolo in lingua mongola, contiene molti elementi della letteratura popolare e poesia, e riporta la genealogie,  gli avvenimenti della giovinezza di Chinggis Khaan (Temuujin) e la sua ascesa al potere “Sovrana Universale”, nonché i legami tra i personaggi della famiglia reale storica.

La storia dello sviluppo di questa opera conferma che i poemi erano di autori anonimi ed erano tramandati da una generazione all'altra. E’ detta “segreta” poiché era originariamente destinata alla sola famiglia reale.

La fine della storia segreta, il paragrafo 282 fu considerato scritto durante il “Grande Huraldai” nel settimo mese dell’anno del topo 1240, presso a Khodoo Aral di Kherlen, fra Doloon Boldog  e Shilkhintseg.

La storia segreta dei Mongoli inizia con una genealogia della famiglia di Temuujin, a partire dall'unione dei antenati mitici "Bortè Chono" e "Goo Maral"...
... "Gli antenati di Chinggis Khaan ritornano a Bortè Chono, nato dal Cielo Supremo. Sua moglie era Goo Maral. Hanno viaggiato attraverso gli oceani e fiumi, e si stabilirono sulle rive del fiume Onon, nelle montagne di Burkhan Khaldun, e ha dato alla luce un figlio di nome Battsagaan (Batachihan)". E cosi inizia il paragrafo 1.1 della "Storia Segreta dei Mongoli".    

La descrizione della vita Temuujin inizia con l’incontro di sua madre Oelun e di suo padre Yesukhei (uno dei 4 figli di Bartan Baatar). Poi racconta i primi anni di vita di Temuujin, i tempi duri dopo l’assassinio di suo padre, e i numerosi conflitti, guerre e complotti che deve affrontare prima di guadagnarsi il titolo di Chinggis Khaan nel 1206. Inoltre, racconta le campagne di conquista di Chinggis Khaan e di suo figlio Ogoodei in Eurasia, e il testo si conclude con le riflessioni di Ogoodei su ciò che aveva fatto di giusto o di sbagliato. Il racconto si concentra più sulla storia dell’Impero Mongolo che su come questo sia stato creato ed espanso.
*** Le uniche copie dell’opera pervenute sono trascrizioni del testo mongolo originario in caratteri cinesi, accompagnate da un glossario tra le righe (talvolta più corto del testo originale) e dalla traduzione in cinese di ogni sezione. In Cina quest’opera è divenuta nota durante la Dinastia Ming come testo per insegnare ai cinesi a leggere e scrivere in mongolo e la traduzione in cinese è stata citata in numerose opere storiche. Tuttavia già nel XIX secolo la sua diffusione era molto limitata.

Bargiin Tsend (il "Conte" Tsend - Цэнд Гүн mong.) è stato il primo accademico mongolo a traslitterare la “Storia Segreta dei Mongoli” nei caratteri mongoli moderni tra il 1915-1917. 
ll primo occidentale a scoprire la “Storia Segreta” e ad offrirne una traduzione dal glossario cinese è stato il russo Palladiy Kafarov*** nel 1866 (Petr Ivanovich Kafarov(1817-1878)*, missionario ortodosso "padre Palladiy" ha vissuto 38 anni in Cina e studiò la lingua cinese a Pechino) e ricostruì il testo originale mongolo e lo tradusse in lingua russa.
*** Le prime traduzioni a partire dalla translitterazione di Tsend Gun sono quelle del sinologo tedesco Erich Haenisch (la prima edizione del testo in mongolo moderno è del 1937, quella della traduzione è del 1941, seguita dalla seconda traduzione nel 1949).***
Il studioso e accademico russo, celebre mongolista Sergej Andreevich Kozin (1879-1956)* ha pubblicato la Storia Segreta nel 1941 in lingua russa "Sokrovennoe Skazanie - Mongolskaya Khronica", alle quale dedicò 15 lunghi anni di studi.
***Arthur Waley ha pubblicato una traduzione parziale della “Storia Segreta” in inglese, ma la prima traduzione completa fu ad opera di Francis Woodman Cleaves. 
In Italia è stato tradotto da Maria Olsùfieva nel 2000, a cura di Sergej Kozin. ***  
Molte vicende, e  i fatti della Storia Segreta appaiono nella cronaca mongola del XVII secolo “Altan Tovch ("Cronache d’Oro”), e riporta le genealogia dei grandi khaan dell’Impero Mongolo, dal periodo di Chinggis Khaan fino al periodo di Ligden Khaan. Accademico mongolo Ts. Damdinsuren dedicò quasi 20 anni della sua vita nello studio di “Storia Segreta dei Mongoli” e di “Cronache d’Oro”.     
La storia segreta dei mongoli rimane l’unica e più significativa scrittura su Chinggis Khaan fino ad oggi e rappresenta la fonte più ricca per lo studio della lingua mongola, sia in Mongolia che nel resto del mondo.
I accademici mongoli B.Tsend, Ts.Damdinsuren, Luvsandanzan, D. Tserensodnom, Sh. Bira, e i studiosi stranieri Petr Ivanovich Kafarov, Sergej Andreevich Kozin, Erich Haenisch, Francis Woodman Cleaves, Sh. Ozawa, I. Rachewiltz hanno contribuito molto nello studio di questa straordinaria scrittura.
Nel 2008 è uscita la “edizione classica” della Storia Segreta dei Mongoli, in lingua moderna mongola, a seguito dell’ordine (18  Febbraio 2004) del Presidente della Mongolia, invitando tutti i mongoli di apprezzare questa antica opera letteraria della Mongolia.
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Libri e sorgenti:
I dati e nomi storici Rif. al Libro:
1.    Ts. Damdinsuren. La Storia Segreta dei Mongoli, Ulaanbaatar, 4ta edizione 1990.  
2.    La Storia Segreta dei Mongoli, Ulaanbaatar, edizione classica 2008
3.    Sh. Bira. The Mongolian Conception of Chinggis Khaan, Ulaanbaatar, 1991
4.    *** http://it.wikipedia.it
5.    *The Great Soviet Encyclodepia,  3rd edition, 1970-1979 (The Gale Group Inc, copyright 2010)