sabato 22 dicembre 2012

AUGURI DI BUONE FESTE !







Улиран одож буй хуучин он танд
Ухаарал баяслыг хайрлаж
Угтан авч буй шинэ он танд
Урам зориг, амжилт бүтээл, аз жаргалын дээдийг бэлэглэг.


Шинэ оны мэндийг хүргэе!

martedì 13 novembre 2012

DATA DI NASCITA DI "CHINGGIS KHAN" DIVENTA UN GIORNO DI "FESTA NAZIONALE"



Domani, il 14 Novembre 2012, la Mongolia festeggia l’850.mo anniversario di Chinggis Khaan e diventa ufficialmente una festa di celebrazione pubblica e la giornata del diritto "Memorial Day".
Su alcuni testi storici risalenti al XVI- XVII secolo rivela che la data di nascita reale di Chinggis Khaan cadeva al 1mo giorno del mese d'inverno del calendario lunarenonché le ricerche condotte da un gruppo di scienziati dell'Accademia Scienza della Mongolia, è stata riconfermata che Chinggis Khaan è nato il 1° giorno del primo mese dell'inverno nell'anno di "Cavallo" nella terza sesta decade del calendario lunare, cioè nel 1162 dC.

Tuttavia, secondo il calendario lunare, il primo giorno d'inverno cade ogni anno in date diverse nel calcolo tradizionale Gregoriano, ma quest'anno coincide al 14 Novembre.

In occasione, il Presidente della Mongolia,  ha emesso un decreto sulla celebrazione annuale dell'anniversario di  Chinggis Khaan, secondo il calendario lunare.

Il decreto del Presidente nel testo integrale:

La celebrazione ufficiale dell'anniversario della nascita di Chinggis Khaan, Temuujin, sulla base dell'articolo 34, la clausola 1 della Costituzione della Mongolia e la Sezione 1, dell'articolo 9 della Legge del Presidente, è stato stabilito che:

1. Sulla base della raccomandazione e la conclusione del gruppo di lavoro della Accademia delle Scienze, la data di nascita di Chinggis Khaan-Temuujin è stata dichiarata il primo giorno del primo mese invernale del calendario lunare nell'anno 1162.

2. La celebrazione pubblica dell'anniversario del Gran Khaan è una giornata "dell'Orgoglio della Mongolia."

Presidente della Mongolia 
Tsakhia Elbegdorj.

Anche il Cerimoniale di Stato prevede Ordine di "Chinggis Khaan" -l'investitura più alto riconoscimento e viene assegnata una volta all'anno per notevoli e meritevoli realizzazioni dei mongoli.

Una festa nazionale in onore di Chinggis Khaan, nominata Giorno di alto Orgoglio della Mongolia, che si tiene nel paese ogni anno in date diverse, secondo il calendario lunare.
Chinggis Khaan, Francobollo in oro 23 K
FRANCOBOLLO IN ORO 23k - CHINGIS KHAAN - UOMO DEL MILLENNIO (da collezione privata)  


MAPPA DELL'IMPERO MONGOLO

sabato 6 ottobre 2012

giovedì 4 ottobre 2012

PALAZZO D'INVERNO DI BOGD KHAAN - ULAANBAATAR

PALAZZO D'INVERNO DI BOGD KHAAN

Palazzo d’inverno del VIII Buddha Vivente si trova a sud di Ulaanbaatar, sulla strada per Zaisan Monument Hill. Il Palazzo è unico rimasto dai 4 palazzi residenze del VIII Bogd Javzandamba Khutagt, ultimo Re della Mongolia.  
Questo complesso è stato costruito negli anni 1873-1903 per il leader della religione buddista Bogd Javzandamba Khutagt "Bogd Khaan", nel quale è vissuto per 20 anni.  
VIII Buddha Vivente Bogd Javzandamba (1869-1924) nato nel 1869 a Lkhasa in Tibet e nel 1871 è  stato illuminato come VIII Bogd e arrivò nella Khalkha Mongol nel 1874.
1911-1919 diventò il plenipotenziario Re della Mongolia.





Porta di Protezione
 in pietra davanti all'ingresso principale,
spessa chiamata "Yampai"(Ingemel Khaalga - in mongolo),
che protegge dagli influssi malefici.

Nel complesso si trova un palazzo bianco di due piani di stile europeo (Palazzo d'Inverno), che stato costruito seguendo il progetto dei costruttori russi dell’epoca del Tsar Nicolai II. Siccome era un unica costruzione di stile diverso, sono stati fatti alcuni rifacimenti ornamentali sul stile buddista. 

 
Il Palazzo d’Inverno di Bogd Khaan ha tre ingressi, la porta principale è di servito per il Bogd Khaan e per i suoi seguiti, e l’ingresso al lato sinistro era riservato ai principi, buddisti, e ufficiali Mongoli e per ospiti stranieri, e l’ingresso a lato destro, era riservato per i musicisti e picchetti d’onore del Re. 

Ingresso lato destro

Ingresso lato sinistro

 Foto di Mr. Tulgaa. Grazie Papà, per le belissime foto.

martedì 11 settembre 2012

ULAANBAATAR OGGI

 Dedico per il 373mo anniversario di Ulaanbaatar.



ULAANBAATAR - la capitale della Mongolia, si trova nel centro nord della Mongolia su fiume  Tuul e circondata dalle 4 montagne sacre (Khairkhan): Bogd, Bayanzurkh, Songino e Chingeltei Khairkhan. 
Ulaanbaatar è stata fondata nel 1639 da Tusheet Khan Gombodorj, capo della tribù dei Khalkha Mongol.  
 
Nei primi tempi 1639-1651, Ulaanbaatar era nota come “Urgoo” (in mongolo Örgöö, che significa "Residenza"),
Dal 1651-1706, la città venne rinominata Nomiin Khüree.  
Dal 1706-1911, la città era nota come Ikh Khüree (Daa Khüree).
Dal 1912, la città venne rinominata Niislel Khüree per la quarta volta.
E infine nell'anno 1924 (29 Ottobre), dopo la rivoluzione del 1921, la città è stata nominata Ulaanbaatar, significa "Eroe Rosso" in onore a Sukhbaatar, l'eroe della rivoluzione.

Bandiera della capitale:

La bandiera di Ulaanbaatar rispecchia il colore del cielo blu. All'interno della bandiera di Ulaanbaatar è raffigurato il mitico uccello Khangarid (Garuda), il simbolo di stabilità e potenza. Il Garuda è ricamato con filo d'oro su un applique di seta bianca al centro della bandiera blu. Il Garuda regge con la destra una chiave d'oro, che simboleggia prosperità e di apertura, e nella sua sinistra mantiene un fiore di loto simbolo di pace, uguaglianza e purezzaSulla fronte reca il Soyombo, simbolo della conoscenza. E con i suoi due artigli mantiene un serpente, simbolo del male, mostrando di proteggere i suoi cittadini dal nemico. 


Ad oggi, Ulaanbaatar è diventata una città moderna con edifici skyline, con importanti università e politecnico,  centro della politica scienza e cultura,  finanza e affari, ma conservando tutti i luoghi storici, rimane un luogo d’incontro di migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo.
 





 
 
 

Foto di Mr. Tulgaa.
Grazie Papà, per le belissime foto!



 

giovedì 6 settembre 2012

INIZIO DELL'ANNO SCOLASTICO

 
01 Settembre – inizio dell’anno scolastico in Mongolia. Come ogni anno, le miglia di bambini e ragazzi riprendono a studiare dopo una lunga vacanza estiva.



Università Nazionale della Mongolia - Ulaanbaatar
 

lunedì 9 luglio 2012

AUGURI DI NAADAM


In occasione del 91 ° anniversario della rivoluzione mongola dal 1921,
806° anniversario della fondazione dell'impero mongolo,
2221° anniversario dell’impero dei UNNI,
a tutti voi
Auguri di Buon Naadam!

Tymen olnooroo saihan naadamlaarai!


Mongolia by Timothy Fadek_POLARIS_Ulaanbaatar


venerdì 29 giugno 2012

ABITUDINE DELLA MONGOLIA - MONGOLIAN CUSTOMS


Non sedersi oltre il focolare della gher e toono (lucernaio), a meno che non ti viene chiesto di farlo. E’ una questione di rispetto.
 ooo
Non scendere da cavallo, ad est della gher. Lato orientale appartiene alla ospitante, invece il lato ovest è per l’ospite.
ooo

Se fai un regalo a qualcuno, non devi dare un numero di regali dispari. I doni con numero pari è considerato che porta prosperità.

ooo

Mai accorciare l'espressione di saluto. Dire parole intere, come "Sain baina uu",  "Amar sain baina uu".  

mercoledì 13 giugno 2012

UNA FAVOLA - STORIA RACCONTATA SULLA NASCITA DELLA GHER




RACCONTO – FAVOLA  “LA GHER”

I nostri antenati mongoli costruirono le loro dimore di steppa, ispirandosi alle colline e alle rocce circostanti, al cielo, al sole e ai prati.

C'era una volta, tutte le persone e gli animali vivevano pacificamente in una grande casa chiamata la “terra”, che avevano un tetto blu “cielo”, un pavimento verde “prato”, ma senza nessuna corda che li legava. Ma per quale ragione non si sa, che le creature della terra incominciarono a litigare tra di loro. Gli animali cominciarono a combattere tra di loro, e quelli che avevano il potere hanno iniziato a catturare e mangiare quelli che non avevano potere e la forza per difendersi. Quindi, tutti gli animali dovevano andare, ognuno seguendo la propria strada. Qualcuno ha fatto un buco per intrufolarsi giù nel buio per proteggersi. Altri hanno fatto le loro abitazioni dentro l'acqua, altri ancora sulle cime degli alberi…  Ma gli esseri umani sono benedetti dall'intelletto, grazie al quale possono fare tutto ciò che sognano…

In quel tempo, c'era un uomo molto anziano che non possedeva nulla, proprio nulla, tranne che il suo intelletto. Un giorno disse ai suoi sette figli: "si potrebbe costruire una piccola dimora, per contenerci tutti, abbiamo la terra". I figli hanno pensato a lungo, ma non riuscivano a capire quello che il padre voleva dire. Quindi il vecchio ha costruito un muro reticolare con dei rami d’albero di salice, prendendo come modello le montagne che lo circondavano. Ha progettato, una porta d’entrata che potrebbe essere chiusa durante una tormenta di neve d’inverno e aperta quando fosse bel tempo, ispirando dai ruderi rocciosi che si affacciavano al sud. Ha fatto una buca rotonda (come una ruota di carro) al centro dell’abitazione, pensando al sole nel cielo. Ha costruito le travi di sostegno, pensando ai raggi dorati del sole, che illumina tutti i lati dell’abitazione. E Il rivestimento per le pareti con pelli d’animali, immaginando la nebbia che si levava dietro le montagne, e il manto di copertura immaginando dalle dense nubi che coprono il cielo. Ha fatto le corde dalle pelli di animali per bloccare le travi con il muro, pensando alle tempeste di vento che possono arrivare da dietro le montagne.

Il vecchio e i suoi figli alzarono le pareti, costruì la porta, posizionò la buca rotonda attaccati ai pali del sostegno con un camino al centro, per far uscire il fumo quando si cucinavano sul focolare, e appesero il rivestimento murale ricavato dal pellame e poi fatto le stringhe ricavate dai pelle di animali per bloccare le travi. E cosi, hanno costruito una GHER tutta bianca e di forma sempre rotonda come volessero avvolgere tutto attorno a se, e che per loro rappresentava l’infinito, era come un globo.

I figli del vecchio, erano suggestionati dalla mente del vecchio padre, che aveva fatto la sua dimora cosi particolare e che la luce del sole entrava dal buco posto al centro del tetto, i raggi potevano illuminare l’interno. Con la sua particolare forma rotonda, il forte vento d’inverno non soffiava via. E anche dopo la fine dell’inverno che potrebbero essere spostata al momento del bisogno per trovare nuovi pascoli, per i loro animali, ricostruirla quando avevano bisogno di rimanere fermi per lunghi periodi. Essi si stabilirono contenti di vivere nella loro gher. Ma la storia non finisce qui. Il padre ha vissuto i suoi giorni felici, ma un giorno ammalato a letto e raccolto i suoi figli attorno a lui disse: "C'è un giorno per finire così, come un giorno per nascere", "E arrivato il momento di tornare alla gher rocciosa, dalla mia gher di legno". "Questa Gher vi proteggerà e vi insegnerà come vivere nel futuro", disse ai suoi figli. Ma si dovrebbe stringere sempre bene le corde di pelle che legano i muri con il tetto, non dimenticatelo mai, e con questo, morì.

I figli sono stati presi, ancora una volta non riuscendo a capire il significato delle parole del padre che raccomandò, prima di morire. Non tenendo conto delle parole del padre che tanto raccomandato ai figli, al momento di rimontare la gher si accorsero. Un giorno, un forte vento soffiava e la loro gher traballava, allora in quel istante ritornava in mente le parole dette dal padre prima di morire, che le corde di pelle andavano strette bene.  Ognuno di loro aveva detto all’altro di aver stretto bene e di aver rafforzato, ma in realtà nessuno l’aveva fatto. E la gher cadde.

"E 'colpa tua" disse ogni fratello all'altro. Alla fine, non potendo mettersi d’accordo e di aver preso alla leggera le parole del padre vecchio, e non potendo riconciliarsi, decisero di andare ognuno per la propria strada. Ognuno andando nella direzione dove i suoi occhi guardavano, portando con se ogni parte della gher che si erano divisi, le sue pareti posteriori o pali, porta, camino, copertura del tetto o del rivestimento, e ciò che il loro padre li aveva lasciato come una proprietà. Il figlio più piccolo prese solo le corde di pelle… 

Il figlio maggiore ha raggiunto una posizione soleggiata, impostò la sua porta e si stabilì a vivere in pace. Ma fu presto bruciata dal sole forte. Mentre il secondo figlio si stava difendendo con le sue mura e si preparava a dormire, un temporale feroce lo colpì, ma lui è stato fortunato a non essere colpito dal fulmine. Quando il figlio successivo al riparo sotto il suo rivestimento murale, un fiume dalla montagna ha spazzato via il suo rifugio. Mentre il figlio successivo è stato appoggiato sul suo manto di copertura, una tromba d'aria ha spazzato via la sua casa. Il figlio che ha fatto la sua casa con il solo camino stato fortunato a non essere mangiato dai lupi selvatici. E il figlio che ha preso i pali di sostegno, quasi congelò fino alla morte durante una bufera di vento e gelo.

E il figlio più piccolo aveva il problema più di tutti, perché tutto quello che aveva preso era solamente le cordame di pelle. Ma un giorno non lontano fu avvicinato da uno dei suoi fratelli, che portava sulla schiena i muri. Presto, uno dopo l'altro, altri fratelli arrivavano, portando sulle spalle quello che avevano preso nel dividersi, uno portò la  porta, uno portò la corona con la buca  del camino, un altro portò i pali, un’altro le  coperture. E cosi, finalmente, i fratelli hanno ricostruito la loro gher, ricordando le parole dette del suo vecchio padre prima di morire, stringendo bene le corde di pelle.  I sette fratelli avevano finalmente ritrovato l’armonia e la voglia di stare assieme che poi ritornarono ad addomesticare ed allevare gli animali che la natura metteva a disposizione. 

E da allora, da generazione a generazione, la gher è stato un simbolo di armonia e di pace.

E i figli vissero felici e contenti.




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Nota: Foto dal Libro “Mongolian Fine Arts and Crafts”,1986-88 UB Mongolia

giovedì 7 giugno 2012

IL FESTIVAL DI NAADAM

Il Festival Naadam, originario da molti secoli fa, è venne celebrata ogni estate, e nata come una prova di coraggio, e di forza, audacia, prove di equitazione, tiro con arco, tutto il necessario per un popolo di nomadi e guerrieri. Dal 1921 è stato celebrato in Mongolia nel mese di luglio di ogni anno "Eriin Gurvan Naadam" - i tre giochi virili di lotta, corse di cavalli e tiro con l'arco, si costituiscono le attività principali del Festival Naadam. La più grande celebrazione che si svolge in Ulaanbaatar l'11 al 12 luglio.

Quest'anno sarà celebrata il 91 ° anniversario della rivoluzione mongola dal 1921, 806° anniversario della fondazione dell'impero mongolo, 2221° l'anniversario dell’impero degli Unni. E ogni anno migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo solo per vedere questa antichissima celebrazione del Festival di Naadam.



La Lotta Libera Mongola. Centinaia di lottatori provenienti da diverse città e province del paese partecipano al Competizione Nazionale "Wrestling Day". Il concorso si svolge in molti “round” diversi, la sua durata e il numero di “round” dipende dal numero dei partecipanti, che possono arrivare a oltre 1000 lottatori. Mentre i perdenti cadano fuori dalla “round”, e  i vincitori possono guadagnare alcuni titoli diversi, a seconda del numero di Vittorie che vincono. Il vincitore del 5 ° round riceve il titolo di Nachin (Falco), i vincitori delle gare 7a e 8a ricevono un titolo onorario di Zaan (Elefante), i vincitori delle gare del 10 ° e 11 ricevono un titolo di Arslan (Leone) ed il lottatore che diventa il campione assoluto due volte, verrà incoronata il titolo di Darkhan Avarga (Titano).
LOTTATORE VINCENTE IMITA VOLO D'AQUILA. Foto di: Mr Tulgaa

La tecnica usata in lotta libera mongola includono una varietà di prese, proiezioni e altri movimenti. La lotta termina quando uno dei concorrenti tocca il terreno con il ginocchio o gomito. Lotta tradizionale mongolo è un rito proprio. I lottatori prima o dopo la gara si eseguono una danza simile a quello del volo d’ aquila, il simbolo del potere e l'invincibilità.

Corsa di Cavalli: Per le competizioni al Festival (Naadam), i pastori mongoli portano  i loro migliori cavalli da tutti gli angoli della Mongolia. A seconda dell'età dei cavalli, la corsa dei cavalli varia con la distanza da 15-30 km. Prima di posizionarsi sulla  linea di partenza, i ragazzi e ragazze, dai 4-12 anni cantano un Giingoo, per allietare i cavalieri e cavalli. I cavalli vincenti chiamati "AIRAGIIN TAV", che vuol dire "I migliori cinque". Ogni visitatore piace  toccare con la mano il sudore della parte anteriore del cavallo (la testa del cavallo) vincitore, dicono che porta  fortuna.

IL CAVALLO VINCENTE  RITORNA AL INTERNO DEL STADIO
PER ESSERE PREMIATO E FESTEGGIATO. Foto di: Mr Tulgaa
Foto di Bobo

Tiro con l'arco: E’un sport molto affascinante, gli arcieri tirano su un bersaglio da una distanza da 60 a 100 mt. La tradizione dice, dal tempo di Gengis Khan, il tiro con l'arco è stato utilizzato per uso civile e militare come un strumento difensivo, al giorno d’oggi è  comunemente usato per  sport e l'intrattenimento.  Da alcuni script del 1226, ... "Ghinggis Khaan tenendo un'assemblea di dignitari della Mongolia, dopo la sua conquista del Turkestan orientale, il Mergen Esukhei si narra che abbia colpito un bersaglio distante a 335ald (502m).

Durante la gara, I giudici stanno ai due lati del bersaglio, per contare il numero di frecce che colpiscono il centro del bersaglio. Il vincitore assoluto lo intitola “MERGEN KHARVAACH”, che significa il “TIRATORE SCELTO”.


CERIMONIA DI APERTURA DEL NAADAM. Foto di: Mr Tulgaa

CERIMONIA DI APERTURA DEL NAADAM. Foto di: Mr Tulgaa

CERIMONIA DI APERTURA DEL NAADAM. Foto di: Mr Tulgaa

A seguito del Naadam Festival della Capitale della Mongolia dal 11-12 Luglio,  i diversi Naadam che  si svolge nel territorio mongolo, include anche la Festa Dell’Airag (Airag bevanda tradizionale con latte di cavalla fermentato).
Mr. Ser-Od e la sua famiglia per la preparazione di Naadam. Foto di G. Munkhtsetseg

Mr. Ser-Od e la sua famiglia per la preparazione di Naadam. Foto di G. Munkhtsetseg

S. Gantulga per la preparazione di Naadam. Foto di G. Munkhtsetseg



Consiglio del publisher: Per assistere al Naadam Festival, conviene prenotare i biglietti con largo anticipo!

sabato 26 maggio 2012

SPORT: MILANO JUNIOR CAMP MONGOLIA

FOTO: DA UB POST MONGOLIA
 
 
26 Maggio 2012. Franco Baresi, su invito del Sindaco di Ulaanbaatar in seconda visita a Ulaanbaatar, nel ambito "Milano Junior Camp Mongolia".

Franco Baresi ha partecipato alla posa della prima pietra del "Stadio di F.Baresi".
Il Milan Junior Camp è un programma ufficiale iniziato da AC Milano, dove ragazzi e ragazze di età compresa tra i 6 ei 15 anni, faranno indimenticabile esperienza con il calcio, per una settimana, sotto la supervisione di allenatori AC Milan.

sabato 12 maggio 2012

MONGOL KHOOMII – CANTO DI GOLA MONGOLO


IL CANTO DI GOLA -  ma che cosa è esattamente il canto di gola?

Hosoo canta Khar Us Nuur - YouTube

Si tratta di un suono speciale il fatto è che si unisce la lingua, i denti, della laringe e il palato. Per dirla semplicemente, si tratta di una sostituzione dei strumenti musicali di tutti gli aspetti degli organi vocali. Sentirlo per la prima volta è un suono meraviglioso. Si dice che non c’e nessun’altra nazione al mondo che può combinare tali capacità fisica umana al posto degli strumenti musicali … il famoso scienziato russo, P. Chukot  quando ha misurato il canto di gola con l’apparecchiature audio sensibili e scopri che era formato da brani di convergere diverse ottave di scala tra il tono più basso (il che rende tra l’altro il tono primario) e una combinazione di alti picchi.
La tecnica del canto di gola può essere facile da scrivere, ma e quasi impossibile provare effettivamente ad eseguire. Per eseguire la melodia superiore, la cantante o il cantante dovrebbe piegare la lingua, per emettere i suoni e toccare con la punta della lingua tra i denti. Al tempo stesso la melodia convergente viene effettuata mediante la labbra conica. Come risuona la melodia base, un suono melodico ronzio riverbera anche.

Non ci sono molti cantanti di gola, a causa delle abilità uniche necessarie per padroneggiare questo tipo di canto venerato e rigoroso. La madre terra del canto di gola in Mongolia è considerata la provincia di Khovd (nella parte occidentale della Mongolia) e si dice che quasi tutti abitanti di Chandmani sum (Khovd aimag) possono cantare con la gola. Ma anche se quasi tutti possono cantare di gola, in realtà pochissime persone possono svolgere il canto professionalmente.
E’ difficile individuare il periodo in qui il canto di gola effettivamente è stato iniziato, ma sicuramente è stato iniziato a svilupparsi durante il XIX secolo, come arte del canto.(1)


Il Maestro Sundui (1998) cantante di khoomii, fu il promotore di khoomii moderni mongolo. Era un grande cantante khoomii nella storia del mondo!




Melodie di leggendario cantante gola Sundui da Chandmani Sum, West-Mongolia - YouTube

Al giorno d’oggi ci sono una decina di cantanti di khoomii di grande abilità in Mongolia. Uno di loro è Tserendavaa, il cantante di khoomii mongolo che riesce ad esibire sei tipi del canto khoomii; labiale, palatale, naso, gola glottide, cavità toracica, turleg khoomii.


Un ‘altro giovane cantante di khoomii è Khosbayar Dangaa (Hosoo) e la sua band Trans Mongolia sono ben noti in Germania e in Europa. Vive in Germania, canta e crea la musica da oltre 10 anni. E’ un maestro della tecnica in cui il cantante produce contemporaneamente due note: un tono ronzio lungo tratto, sul quale la melodia sale a grandi altezze.
Hosoo è nato e cresciuto in una famiglia di cantanti Khoomii nel Chandman Sum della provincia Khovd, nella regione di montagna Altai della Mongolia occidentale, e pratica Khoomii da quando aveva sette anni.
Hosoo canta e suona canzoni tradizionali mongole, spiega i contenuti delle canzoni e racconta al pubblico la storia e la tecnica di questa musica affascinante, organizzando i concerti culturali in tutta l’Europa.(2)




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Libri e Sorgenti:
1. (Questo testo è trattato dal Ger Magazine, stata pubblicata su internet per la prima volta, e successivamente stato fornito on–line da MONGOLULS.net)
2. http://www.hosoo.de/index_en.php

domenica 1 aprile 2012

POETRY OF MONGOLIA - B. YAVUUKHULAN - THE LAST STOP OF THE IBEX

B. Yavuukhulan


THE LAST STOP OF THE IBEX – Tekhiin Zogsool

 

The winter of that year, was unforgettable!

And how high was the peak of the “Last stop of the Ibex”!

 

Deep in the brown mountains

There was a winter camp called “Khyysh”

It was distant and long to reach

It was a shelter for the winter...

A day of that warm autumn

My father decided to move to the mountain

And so, in the winter camp of the “Khyysh”

Decided to spend with two other families.

The peak of the mountains

They were all so high

Among these a “Stop of the Ibex”

Was much higher from where we were...

Arrived at the winter camp

My father often went for hunting

And our families started, for a while

Preparing for a winter.

It was beautiful and warm

The winter of that year

It was convenient to pass a winter

In those mountains, where the grass covered by snow...

 

...In the mountains of Gobi, as usually

Spring season comes

For all three families, it is a time to approach the river...

One morning, my father called me

While he was outside of the gher

Asking me to look at mountain peak

Putting in my hand his telescope.

What do you see on the “Stop of the Ibex”?

Have a look! said my father,

And in the next instant

He sighed deeply.

 

I see the peak

I see an eagle flying in the sky, looking toward his nest.

The peak of the mountains seemed so close

That I could almost touch,

The sky above us was without any clouds.

Look into the “Stop of the Ibex”! Said my father,

There is an animal, over the top, find it

Said my father.


I see the mountain peak

That I used to see through whole winter

There, over the top, I see a wild mountain goat

Leaning his big horns.

 

Seeing this beautiful animal of the mountain, which dominates the whole valley

I enjoyed so much.

“This is a black goat”!
I almost screamed with a joy.

 

My father back to the gher

Without saying any word and smoking his pipe,

At the news of the ibex

Other neighbors joined us.

 

My father was silent and thoughtful

Waiting to drink his tea,

With sadness in his throat

Said a story:

- I received many grace from the mountains with a silver peak

But I see for the first time, a wild mountain goat is standing on its last stop.

And that mountain goat, last year was thirsting in the “Water of the Goat”

 

And without any doubt, on his last stop.

Being born and then die

The law of the nature!

To leave his native land

It is not easy!

 

Then said, when the mountain goat gets old

It can no longer bear his horns

And becomes incapable to follow his herd.

 

Then said, the mountain goat goes back to the mountain

He lies to the place, where he was born

Where, long time ago his mother put him in life.

 

Then said, in his last days of life

He climbs to the peak of the mountain

In this world, we call it “The stop of the Ibex”.

 

Then said, for a days and days

He remains on this high peak,

He looks behind, all his past life.

 

Then said, he is happy to see

The pure water where he nourished,

And observes happily

The pasture where he has fed.

 

Then said, he looks for the last time his herd,

And he throws a last glance to his native land.

  

Then said, due to the weight of his horns

Will fall from the mountain top,

So will go away from this glittering world.


All listened in silence

The story told by my father,

On the creek of an elder woman

The tears flowed.

 

From that day my father

He looked worried

For some time decided not to leave the winter camp...

Turns soon the turn of the sheep guard

Within three families,

Just three days have passed

Back again our turn.

 

Every morning my father sitting outside of the gher

Looking at the mountain peak and 

recommending do not pasture the sheep up to mountain, do not disturb the ibex.

 

The Three families remaining

In winter camp of the “Khyysh”

The triangular peak at the sight

Attracting the human eyes.


The Ibex! Leaning his mighty horns in the blue sky

And the eagle wandering above him, all the day.

 

And so, for days a days

My father looked at this same picture,

And this image, kept us in the winter camp, for days a days.

 

One morning, my father after looking the mountain peak

Back to the ger

But, I saw him happy and smiling and drinking his tea.

As I suspected, the Ibex is gone away by law of the nature, said my father.

It is better in this way, the "unfortunate", sympathize my mother.

 

The next morning our three families

Started early to move

All together, the men, women, children and animals

Left the winter camp.

 

My father rolls his eyes towards to the “Stop of the Ibex”

And softly murmured

-My native place!

 

How long it lasted

The winter of that year,

And how high was

The peak of the “Stop of the Ibex”!




B. Yavuukhulan

Translated from Mongolian Language: Tulgaa Bayantuul