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domenica 15 settembre 2013

GENGHIS KHAN E LA FORMAZIONE DEL MONDO MODERNO - di JACK WEATHERFORD



"Genghis Khan e la formazione del Mondo Moderno" 


Sappiamo il fatto che l'Impero mongolo estese il suo dominio dalla penisola Coreana in Oriente su tutta la costa di Mediterraneo, da est Europa, a tutta la Russia, e a Sud, dell'Indonesia, compreso la Malesia, Vietnam e India del nord.

“Gengis Khan e la formazione del mondo moderno” è stato scritto da Jack Weatherford, professore di antropologia alla Macalester College in Minnesota. Il suo libro è ben noto come un lavoro di storia popolare. Il libro racconta la storia della vita, l'influenza e l'eredità di Gengis Khan, attraverso i suoi successori fino ai giorni nostriJack Weatherford si concentra su una serie di testi storici recentemente portati alla luce e tradotti, che non erano disponibili nei secoli passati, come ad esempio la storia segreta dei Mongoli

“Gengis Khan e la formazione del mondo moderno" è effettivamente un tentativo prolungato di riabilitare l'immagine di Gengis Khan in una luce molto più positiva di quanto è normale per la storiografia occidentale.


Revisionismo storico:
Jack Weatherford ha l'idea ben chiara nel scrivere suo libro “Gengis Khan e la formazione del Mondo Moderno”. Storiografia occidentale, per i secoli, ha rappresentato i mongoli, Gengis Khan e l'impero mongolo come brutale, selvaggio e incivile. Essi sono stati demonizzati come orde asiatiche, conquistatori feroci e distruttore di culture in Europa e in Asia.
Ma Weatherford sostiene che non è così. Invece, lui fa notare che gli europei nel Rinascimento ha tenuto i mongoli di altissima stima, e che i mongoli governavano per consenso, piuttosto che la burocrazia, e sostiene che i mongoli hanno divulgato questo sistema in molte parti del loro impero.
Prospettiva:
Jack Weatherford, l'autore di "Gengis Khan e la formazione del Mondo Moderno",
utilizza tre principali testi non occidentali, tra cui la "Storia Segreta dei Mongoli". 
Secondo il preconcetto di  Weatherford, è la sua espressa volontà di riabilitare l'immagine dell'impero mongolo, agli occhi degli storici occidentali e la cultura occidentale in generale. Weatherford considera che il Gengis Khan è stato uno dei grandi e nobili sovrani della storia, e solo con l'Illuminismo è stato convertito in un selvaggio barbaro. 
Il libro è profondamente revisionista ed è molto amichevole per i mongoli, e Jack Weatherford  descrive il "Khan" come un uomo profondamente devoto alla lealtà, alla scienza paternalistica e al libero scambio d'idee.
"Gengis Khan e la formazione del Mondo Moderno", cita:
"Fate did not hand Genghis Khan his destiny, he made it for himself"
(Introduzione, p . xvi)
" Questo libro rappresenta i punti salienti delle nostre scoperte, senza relazionare della minuzia di clima e del cibo, né le stranezze personalità dei ricercatori e le persone che abbiamo incontrato lungo la strada. L'obiettivo principale della missione di questo lavoro: e da capire Gengis Khan e il suo impatto nella storia del mondo ". (Introduzione, p . XXXV).



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Fonte:  JACK WEATHERFORD "Genghis Khan and the Making of the Modern World"  su book.google.com

sabato 11 febbraio 2012

DA UN BRANO DEL LIBRO "IL TESORO DI GENGIS KHAN"


Recentemente, ho comprato un interessante romanzo di Clive CUSSLER e Dirk CUSSLER “IL TESORO DI GENGIS KHAN”, tradotta da Paola Mirizzi Zoppi, edita da Longonesi (Milano), 2008. 
Mi ha colpito moltissimo il brano:
…Vede, la Mongolia è una terra ricca in molti sensi, ma voi non vi siete presi il tempo o la briga di apprezzarla, quando ne avete avuto l’opportunità. Soltanto ora, le società occidentali chiedono a gran voce di poter venire a sfruttare le nostre miniere e a tagliare gli alberi delle nostre foreste …

venerdì 1 aprile 2011

POESIA DELLA MONGOLIA - D.NATSAGDORJ - IL MIO PICCOLO AGNELLO


Il mio piccolo agnello (D. Natsagdorj)

Il mio piccolo agnello
Con una macchia sulla fronte
Tra le migliaia di pecore
Era facile da riconoscere
Belando belando lentamente
Veniva sempre da me.

Con il manto di color bianco
Con gli occhi di color nero
Il mio piccolo agnellino era il più bello
Tra le migliaia di pecore.
Attorno alla gher, 
Agnellino giocava con me, tutto il giorno.

Abbassandosi sulle sue zampe davanti sua madre
Cercando le mammelle, si allattava.
Saltando sopra le mie ginocchia
Si facevo di coccolare da me.
Correndo di qua e di là
Rendeva felice il suo Pastore.

1933
D.Natsagdorj

Tradotto dalla lingua Mongola - Bayantuul Tulgaa
01-04-1999, Casablanca

Dedico questa traduzione alla mia terra e ai suoi pastori,  mentre mi trovavo in Marocco, confrontavo la vita dei nomadi Mongoli con quelli dei Berberi (Bedouni) che hanno simile stile di vita, cavalli, pecore, cammelli e pascoli.

martedì 8 marzo 2011

Poesia Della Mongolia: D.NATSAGDORJ - "MIA MADRE"

Dedico questa traduzione alla Feste delle Mamme.


Mia Madre (D. Natsagdorj)

Bellezza della Mongolia, mia madre, mi ha dato la vita.

Cantava con la sua voce melodica la ninna nanna mentre mi stringeva a sé, mia madre.

Accarezzandomi con le sue mani morbide mi ha fatta crescere, mia madre.

Con le sue parole sagge ha educata me, mia madre. 




1935
D.Natsagdorj

Tradotto dalla lingua Mongola - Bayantuul Tulgaa
 08-03-1997. Trieste, Italy

 Ë Ë Ë

My Mother (D. Natsagdorj)

Beauty of Mongolia, my mother, who gave me life.
With her melodic voice she sung the lullaby while hugging me, my mother.
With her warm hand she caressed me to grow up, my mother.
With her wise words, have brought me, my mother.

1935
D. Natsagdorj

Translated by: Bayantuul Tulgaa
Dedicated to Mongolian Mother's Day,
08-03-1997, Trieste, Italy