sabato 22 dicembre 2012
martedì 13 novembre 2012
DATA DI NASCITA DI "CHINGGIS KHAN" DIVENTA UN GIORNO DI "FESTA NAZIONALE"
FRANCOBOLLO IN ORO 23k - CHINGIS KHAAN - UOMO DEL MILLENNIO (da collezione privata) |
MAPPA DELL'IMPERO MONGOLO |
sabato 6 ottobre 2012
giovedì 4 ottobre 2012
PALAZZO D'INVERNO DI BOGD KHAAN - ULAANBAATAR
Porta di Protezione in pietra davanti all'ingresso principale, spessa chiamata "Yampai"(Ingemel Khaalga - in mongolo), che protegge dagli influssi malefici. |
Ingresso lato destro |
Ingresso lato sinistro |
martedì 11 settembre 2012
ULAANBAATAR OGGI
Bandiera della capitale:
giovedì 6 settembre 2012
lunedì 9 luglio 2012
venerdì 29 giugno 2012
ABITUDINE DELLA MONGOLIA - MONGOLIAN CUSTOMS
ooo
Mai accorciare l'espressione di saluto. Dire parole intere, come "Sain baina uu", "Amar sain baina uu".
mercoledì 13 giugno 2012
UNA FAVOLA - STORIA RACCONTATA SULLA NASCITA DELLA GHER
RACCONTO
– FAVOLA “LA GHER”
I nostri antenati mongoli costruirono
le loro dimore di steppa, ispirandosi alle colline e alle rocce circostanti, al
cielo, al sole e ai prati.
C'era una volta, tutte le persone e gli animali vivevano pacificamente in una grande casa chiamata la “terra”, che avevano un tetto blu “cielo”, un pavimento verde “prato”, ma senza nessuna corda che li legava. Ma per quale ragione non si sa, che le creature della terra incominciarono a litigare tra di loro. Gli animali cominciarono a combattere tra di loro, e quelli che avevano il potere hanno iniziato a catturare e mangiare quelli che non avevano potere e la forza per difendersi. Quindi, tutti gli animali dovevano andare, ognuno seguendo la propria strada. Qualcuno ha fatto un buco per intrufolarsi giù nel buio per proteggersi. Altri hanno fatto le loro abitazioni dentro l'acqua, altri ancora sulle cime degli alberi… Ma gli esseri umani sono benedetti dall'intelletto, grazie al quale possono fare tutto ciò che sognano…
In quel tempo, c'era un uomo
molto anziano che non possedeva nulla, proprio nulla, tranne che il suo
intelletto. Un giorno disse ai suoi sette figli: "si potrebbe costruire
una piccola dimora, per contenerci tutti, abbiamo la terra". I figli hanno
pensato a lungo, ma non riuscivano a capire quello che il padre voleva dire.
Quindi il vecchio ha costruito un muro reticolare con dei rami d’albero di
salice, prendendo come modello le montagne che lo circondavano. Ha progettato,
una porta d’entrata che potrebbe essere chiusa durante una tormenta di neve
d’inverno e aperta quando fosse bel tempo, ispirando dai ruderi rocciosi che si
affacciavano al sud. Ha fatto una buca rotonda (come una ruota di carro) al
centro dell’abitazione, pensando al sole nel cielo. Ha costruito le travi di
sostegno, pensando ai raggi dorati del sole, che illumina tutti i lati
dell’abitazione. E Il rivestimento per le pareti con pelli d’animali, immaginando la nebbia che si levava dietro le montagne, e il manto di copertura immaginando
dalle dense nubi che coprono il cielo. Ha fatto le corde dalle pelli di animali
per bloccare le travi con il muro, pensando alle tempeste di vento che possono
arrivare da dietro le montagne.
Il vecchio e i suoi figli
alzarono le pareti, costruì la porta, posizionò la buca rotonda attaccati ai
pali del sostegno con un camino al centro, per far uscire il fumo quando si
cucinavano sul focolare, e appesero il rivestimento murale ricavato dal pellame
e poi fatto le stringhe ricavate dai pelle di animali per bloccare le travi. E
cosi, hanno costruito una GHER tutta bianca e di forma sempre rotonda come
volessero avvolgere tutto attorno a se, e che per loro rappresentava
l’infinito, era come un globo.
I figli del vecchio, erano
suggestionati dalla mente del vecchio padre, che aveva fatto la sua dimora cosi
particolare e che la luce del sole entrava dal buco posto al centro del tetto, i
raggi potevano illuminare l’interno. Con la sua particolare forma rotonda, il
forte vento d’inverno non soffiava
via. E anche dopo la fine dell’inverno che potrebbero essere spostata al
momento del bisogno per trovare nuovi pascoli, per i loro animali, ricostruirla
quando avevano bisogno di rimanere fermi per lunghi periodi. Essi si
stabilirono contenti di vivere nella loro gher. Ma la storia non finisce qui.
Il padre ha vissuto i suoi giorni felici, ma un giorno ammalato a letto e raccolto
i suoi figli attorno a lui disse: "C'è un giorno per finire così, come un
giorno per nascere", "E arrivato il momento di tornare alla gher
rocciosa, dalla mia gher di legno". "Questa Gher vi proteggerà e vi
insegnerà come vivere nel futuro", disse ai suoi figli. Ma si dovrebbe
stringere sempre bene le corde di pelle che legano i muri con il tetto, non
dimenticatelo mai, e con questo, morì.
I figli sono stati presi,
ancora una volta non riuscendo a capire il significato delle parole del padre
che raccomandò, prima di morire. Non tenendo conto delle parole del padre che
tanto raccomandato ai figli, al momento di rimontare la gher si accorsero. Un
giorno, un forte vento soffiava e la loro gher traballava, allora in quel
istante ritornava in mente le parole dette dal padre prima di morire, che le
corde di pelle andavano strette bene.
Ognuno di loro aveva detto all’altro di aver stretto bene e di aver
rafforzato, ma in realtà nessuno l’aveva fatto. E la gher cadde.
"E 'colpa tua" disse ogni fratello all'altro. Alla fine, non potendo mettersi d’accordo e di aver preso alla leggera le parole del padre vecchio, e non potendo riconciliarsi, decisero di andare ognuno per la propria strada. Ognuno andando nella direzione dove i suoi occhi guardavano, portando con se ogni parte della gher che si erano divisi, le sue pareti posteriori o pali, porta, camino, copertura del tetto o del rivestimento, e ciò che il loro padre li aveva lasciato come una proprietà. Il figlio più piccolo prese solo le corde di pelle…
Il figlio
maggiore ha raggiunto una posizione soleggiata, impostò la sua porta e si
stabilì a vivere in pace. Ma fu presto bruciata dal sole forte. Mentre il
secondo figlio si stava difendendo con le sue mura e si preparava a dormire, un
temporale feroce lo colpì, ma lui è stato fortunato a non essere colpito dal
fulmine. Quando il figlio successivo al riparo sotto il suo rivestimento
murale, un fiume dalla montagna ha spazzato via il suo rifugio. Mentre il
figlio successivo è stato appoggiato sul suo manto di copertura, una tromba
d'aria ha spazzato via la sua casa. Il figlio che ha fatto la sua casa con il
solo camino stato fortunato a non essere mangiato dai lupi selvatici. E il
figlio che ha preso i pali di sostegno, quasi congelò fino alla morte durante
una bufera di vento e gelo.
E il figlio più piccolo aveva il problema più di tutti, perché tutto quello che aveva preso era
solamente le cordame di pelle. Ma un giorno non lontano fu avvicinato da uno
dei suoi fratelli, che portava sulla schiena i muri. Presto, uno dopo l'altro, altri
fratelli arrivavano, portando sulle spalle quello che avevano preso nel
dividersi, uno portò la porta, uno portò
la corona con la buca del camino, un
altro portò i pali, un’altro le coperture.
E cosi, finalmente, i fratelli hanno ricostruito la loro gher, ricordando le
parole dette del suo vecchio padre prima di morire, stringendo bene le corde di
pelle. I sette fratelli avevano
finalmente ritrovato l’armonia e la voglia di stare assieme che poi ritornarono
ad addomesticare ed allevare gli animali che la natura metteva a disposizione.
E da allora, da generazione
a generazione, la gher è stato un simbolo di armonia e di pace.
E
i figli vissero felici e contenti.
Nota: Foto dal Libro “Mongolian Fine Arts and Crafts”,1986-88 UB Mongolia
giovedì 7 giugno 2012
IL FESTIVAL DI NAADAM
La Lotta Libera Mongola. Centinaia di lottatori provenienti da diverse città e province del paese partecipano al Competizione Nazionale "Wrestling Day". Il concorso si svolge in molti “round” diversi, la sua durata e il numero di “round” dipende dal numero dei partecipanti, che possono arrivare a oltre 1000 lottatori. Mentre i perdenti cadano fuori dalla “round”, e i vincitori possono guadagnare alcuni titoli diversi, a seconda del numero di Vittorie che vincono. Il vincitore del 5 ° round riceve il titolo di Nachin (Falco), i vincitori delle gare 7a e 8a ricevono un titolo onorario di Zaan (Elefante), i vincitori delle gare del 10 ° e 11 ricevono un titolo di Arslan (Leone) ed il lottatore che diventa il campione assoluto due volte, verrà incoronata il titolo di Darkhan Avarga (Titano).
LOTTATORE VINCENTE IMITA VOLO D'AQUILA. Foto di: Mr Tulgaa |
IL CAVALLO VINCENTE RITORNA AL INTERNO DEL STADIO PER ESSERE PREMIATO E FESTEGGIATO. Foto di: Mr Tulgaa |
Foto di Bobo |
CERIMONIA DI APERTURA DEL NAADAM. Foto di: Mr Tulgaa |
CERIMONIA DI APERTURA DEL NAADAM. Foto di: Mr Tulgaa |
CERIMONIA DI APERTURA DEL NAADAM. Foto di: Mr Tulgaa |
Mr. Ser-Od e la sua famiglia per la preparazione di Naadam. Foto di G. Munkhtsetseg |
Mr. Ser-Od e la sua famiglia per la preparazione di Naadam. Foto di G. Munkhtsetseg |
S. Gantulga per la preparazione di Naadam. Foto di G. Munkhtsetseg |
Consiglio del publisher: Per assistere al Naadam Festival, conviene prenotare i biglietti con largo anticipo!
sabato 26 maggio 2012
SPORT: MILANO JUNIOR CAMP MONGOLIA
Franco Baresi ha partecipato alla posa della prima pietra del "Stadio di F.Baresi".
sabato 12 maggio 2012
MONGOL KHOOMII – CANTO DI GOLA MONGOLO
Non ci sono molti cantanti di gola, a causa delle abilità uniche necessarie per padroneggiare questo tipo di canto venerato e rigoroso. La madre terra del canto di gola in Mongolia è considerata la provincia di Khovd (nella parte occidentale della Mongolia) e si dice che quasi tutti abitanti di Chandmani sum (Khovd aimag) possono cantare con la gola. Ma anche se quasi tutti possono cantare di gola, in realtà pochissime persone possono svolgere il canto professionalmente.
2. http://www.hosoo.de/index_en.php
domenica 1 aprile 2012
POETRY OF MONGOLIA - B. YAVUUKHULAN - THE LAST STOP OF THE IBEX
B. Yavuukhulan
THE LAST STOP OF
THE IBEX – Tekhiin Zogsool
The winter of that
year, was unforgettable!
And how high was
the peak of the “Last stop of the Ibex”!
Deep in the brown
mountains
There was a winter
camp called “Khyysh”
It was distant and
long to reach
It was a shelter
for the winter...
A day of that warm
autumn
My father decided
to move to the mountain
And so, in the
winter camp of the “Khyysh”
Decided to spend
with two other families.
The peak of the
mountains
They were all so
high
Among these a
“Stop of the Ibex”
Was much higher
from where we were...
Arrived at the
winter camp
My father often
went for hunting
And our families
started, for a while
Preparing for a
winter.
It was beautiful
and warm
The winter of that
year
It was convenient
to pass a winter
In those
mountains, where the grass covered by snow...
...In the
mountains of Gobi, as usually
Spring season
comes
For all three
families, it is a time to approach the river...
One morning, my
father called me
While he was
outside of the gher
Asking me to look
at mountain peak
Putting in my hand
his telescope.
What do you see on
the “Stop of the Ibex”?
Have a look! said
my father,
And in the next
instant
He sighed deeply.
I see the peak
I see an eagle
flying in the sky, looking toward his nest.
The peak of the
mountains seemed so close
That I could
almost touch,
The sky above us
was without any clouds.
Look into the “Stop of the Ibex”! Said my father,
There is an
animal, over the top, find it
Said my father.
I see the mountain
peak
That I used to see
through whole winter
There, over the
top, I see a wild mountain goat
Leaning his big
horns.
Seeing this
beautiful animal of the mountain, which dominates the whole valley
I enjoyed so much.
“This is a black
goat”!
I almost screamed with a joy.
My father back to
the gher
Without saying any
word and smoking his pipe,
At the news of the
ibex
Other neighbors
joined us.
My father was
silent and thoughtful
Waiting to drink
his tea,
With sadness in
his throat
Said a story:
- I received many
grace from the mountains with a silver peak
But I see for the
first time, a wild mountain goat is standing on its last stop.
And that mountain
goat, last year was thirsting in the “Water of the Goat”
And without any
doubt, on his last stop.
Being born and
then die
The law of the
nature!
To leave his
native land
It is not easy!
Then said, when
the mountain goat gets old
It can no longer
bear his horns
And becomes incapable
to follow his herd.
Then said, the mountain goat goes back to the mountain
He lies to the
place, where he was born
Where, long time
ago his mother put him in life.
Then said, in his
last days of life
He climbs to the
peak of the mountain
In this world, we
call it “The stop of the Ibex”.
Then said, for a
days and days
He remains on this
high peak,
He looks
behind, all his past life.
Then said, he is
happy to see
The pure water
where he nourished,
And observes
happily
The pasture where
he has fed.
Then said, he
looks for the last time his herd,
And he throws a
last glance to his native land.
Then said, due to
the weight of his horns
Will fall from the
mountain top,
So will go away from this glittering world.
All listened in
silence
The story told by
my father,
On the creek of an
elder woman
The tears flowed.
From that day my
father
He looked worried
For some time
decided not to leave the winter camp...
Turns soon the
turn of the sheep guard
Within three
families,
Just three days
have passed
Back again our
turn.
Every morning my
father sitting outside of the gher
Looking at the mountain peak and
recommending do not pasture the sheep up to mountain, do not disturb the ibex.
The Three families
remaining
In winter camp of
the “Khyysh”
The triangular
peak at the sight
Attracting the human
eyes.
The Ibex! Leaning his mighty horns in the blue sky
And the eagle
wandering above him, all the day.
And so, for days a
days
My father looked
at this same picture,
And this image, kept
us in the winter camp, for days a days.
One morning, my
father after looking the mountain peak
Back to the ger
But, I saw him happy and smiling and drinking his tea.
As I suspected, the Ibex is gone away by law of the nature, said my father.
It is better in
this way, the "unfortunate", sympathize my mother.
The next morning
our three families
Started early to
move
All together, the
men, women, children and animals
Left the winter
camp.
My father rolls his eyes towards to the “Stop of the Ibex”
And softly
murmured
-My native place!
How long it lasted
The winter of that
year,
And how high was
The peak of
the “Stop of the
Ibex”!
B. Yavuukhulan